I disturbi del linguaggio (DSL) sono il predittore più affidabile della dislessia e dei disturbi della letto-scrittura.
La fonologia è un ambito del linguaggio di tipo prescrittivo, che si sviluppa per la maggior parte entro il secondo anno di vita e che deve essere completato entro i 3 anni (con eventuali disturbi residuali come il rotacismo e il sigmatismo); si sviluppa se sono presenti capacità di discriminazione psico-acustica e categorizzazione fonetica.
In particolare, lo sviluppo fonologico del bambino passa attraverso:
- L’uso della sillaba piana CV (es: ma) che è la pietra miliare della struttura fonotattica dell’italiano;
- La replicazione della sillaba piana (es: ma-ma, pa-pa, na-na) che da origine alle prime parole che il bambino pronuncia;
- Successivamente la duplicazione viene variata e aumentano i suoni (es: ti-to pa-ta no-na);
- In una terza fase compaiono strutture sillabiche più complesse, come il gruppo CVC (es: por-ta) o CCV (es: sca – in scala); da ora in avanti le combinazioni divengono più lunghe e complesse.
Il disturbo fonologico espressivo si manifesta come un ritardo dell’organizzazione fonotattica:
- La sillaba piana persiste a lungo come unica struttura prodotta dal bambino;
- Le parole con una struttura complessa vengono ridotte a parole con sillabe piane. Es: torta [to:ta];
- Vengono introdotte delle sostituzioni di suoni, inversioni di sillabe o armonie consonantiche. Es: topo [poto], tappo [pa:po];
- L’organizzazione sintattica della frase non è alterata, ma la morfologia grammaticale è omessa o scorretta;
Gli studi più recenti hanno evidenziato come i bambini che presentano ancora alterazioni fonologiche dopo il compimento dei 4 anni hanno l’80% di probabilità di sviluppare un DSA.
Un intervento logopedico precoce è fondamentale per evitare frustrazioni e insuccessi scolastici del bambino.